Alla R.T.O. di Lunedì 14 Marzo u.s. i fischietti pisani hanno potuto godere della lezione tecnica di un associato di alto spessore tecnico come il nostro osservatore della Can A a.b. Paolo Braccini.

Paolo ha tenuto alta l’attenzione degli uditori argomentando uno degli aspetti più importanti della prestazione arbitrale: l’aspetto tecnico.

Secondo Paolo interpretare ogni tipo di fallo necessita di aspetti dati ormai come assodati nell’arbitraggio moderno quali la preparazione atletica, indispensabile per poter essere vicini all’evento, e laconoscenza minuziosa del regolamento, senza la quale non sapremmo come risolvere ogni caso sul terreno di gioco.

Per poter attuare una gestione tecnica ottimale dotata di uniformità i criteri indispensabili per interpretare la fallosità o meno di un contatto è necessario distinguere la tipologia del contatto (alto o basso), l’intensità (negligenza o meno) e situazione tattica dello stesso (valutando se c’è contesa del pallone).

Questo processo mentale però va di pari passo con la sensibilità calcistica di cui deve disporre un direttore di gara, in quanto tutte le componenti calcistiche (spettatori compresi) si attendono certe “risposte” tecniche agli eventi che si succedono nei novanta minuti, e queste determinano gli umori responsabili dell’andamento della gara.

La più grande difficoltà tecnica che affronta un direttore di gara non consiste nelle decisioni in gergo arbitrale definite come bianche o nere, bensì nell’affrontare quelle chiamate “grigie” che sono quelle che richiedono maggiore sforzo interpretativo perchè border-line tra fallo o non fallo: importante infatti è collocare la decisione assunta per l’evento grigio nel contesto in modo che non stoni con le altre secondo la propria sensibilità, la propria esperienza e la propria conoscenza di calcio.

Coerenza ed equilibrio sono i cardini per una chiave di letturauniforme e condivisa dall’ambiente: il metro di giudizio dell’arbitro deve calarsi nel contesto agonistico in cui si trova.

La lezione di Paolo è stato un invito rivolto soprattutto ai fischietti più giovani affinchè possano tentare di leggere la partita sotto l’aspetto tecnico come se fossero arbitri della Can A, tentativo apparentemente impossibile ma effettivamente possibile ed praticamente il modo principale per poter migliorare il proprio modo di interpretare la gara e dare valore alla propria prestazione. Ciò che Paolo ha voluto trasmettere è il principio che chi sa solo di regolamento non sa niente di arbitraggio, poichè è indispensabile saper cogliere le dinamiche e le sfumature di una gara essendone una componente fondamentale e non solo la parte che ne conta le infrazioni. Eleva il livello della propria prestazione arbitrale sotto l’aspetto tecnico solo chi ha un’ottima capacità interpretativa della gara.

Alberto Catastini

 

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Paolo Braccini durante la lezione tecnica di Lunedì