Nella serata dell’11 Febbraio Daniele Minelli ha davvero fatto respirare alla Sezione “Renato Gianni” di Pisa l’affascinante aria dell’arbitraggio di alta quota.
Il promettente arbitro varesino, che opera a disposizione della CAN B diretta da Stefano Farina, ha interpretato al meglio lo spirito di queste visite sezionali, fortemente volute dall’AIA proprio per consentire a tutti gli associati della “periferia” (e soprattutto ai più giovani) di entrare in contatto con la realtà dell’arbitraggio di vertice, con l’obiettivo di farla divenire sempre più un punto di riferimento per tutti e di cancellare la fuorviante immagine di un mondo tecnicamente separato.
Per far comprendere che la prestazione sul campo rappresenta il risultato di un duro lavoro quotidiano, Daniele ha subito illustrato la “settimana-tipo” di un arbitro CAN B, costellata di mille impegni da curare con la massima attenzione: gli allenamenti intensi e mirati, svolti sotto il coordinamento dell’apposito Modulo del Settore Tecnico guidato dal Prof. Castagna; i frequenti raduni, con il costante monitoraggio della condizione fisico-atletica e l’indispensabile aggiornamento impartito dall’Organo Tecnico “in tempo reale” con l’analisi degli episodi delle gare appena disputate; la cura di tutti i dettagli nel percorso che va dalla designazione alla gara, dall’organizzazione logistica della trasferta, allo studio delle caratteristiche tecnico-tattiche delle squadre, alla verifica della compatibilità dei colori delle divise di gioco; l’accurata preparazione del pre-gara, con la costruzione di un briefing mirato a impostare correttamente i punti nodali della collaborazione con la squadra arbitrale.
E il lavoro non finisce neppure con il triplice fischio finale: al di là degli adempimenti immediati per la refertazione al Giudice Sportivo, il percorso si completa con l’attenta analisi televisiva della gara e con una dettagliata autovalutazione scritta da inoltrare all’Organo Tecnico.
Poi naturalmente c’è la gara, con tutte le sue difficoltà. E qui Daniele non ha mancato di entrare nello specifico, proponendo alla platea una serie di interessanti filmati tratti dalle partite da lui dirette. Due i concetti che ha voluto sottolineare, stimolato dai frequenti interventi dei ragazzi pisani: da un lato la necessità di crearsi un solido archivio mentale di situazioni chiare ed univoche, che rendono doveroso l’intervento tecnico o disciplinare; dall’altro la presa d’atto che esisteranno sempre episodi che rappresentano “zone grigie” sul piano interpretativo, la cui “gestibilità” impone all’arbitro di sviluppare la sensibilità necessaria per decidere con intelligenza e coerenza anche in funzione delle concrete dinamiche interne della gara.
Ed è stato importante, soprattutto per i meno esperti, comprendere l’umiltà con la quale un arbitro di questo livello si pone rispetto alle problematiche tecniche, non esitando a sottolineare i suoi stessi errori. Il messaggio è stato chiaro: si cresce soltanto mettendosi quotidianamente in discussione e sapendo prendere spunto proprio dagli sbagli commessi per migliorarsi.
Una serata stimolante, all’esito della quale il Presidente Carlo Fiaschi non ha mancato di congratularsi con il relatore d’eccezione per l’interesse suscitato nella vivace platea degli arbitri pisani, confermato dal caloroso applauso finale.