Nei suoi novantacinque anni di vita, la Sezione Arbitri della F.I.G.C. “R. Gianni” di Pisa ha avuto il privilegio di accogliere molti illustri ospiti – anche provenienti dall’esterno del mondo arbitrale – ma per la seconda volta dopo il precedente incontro del 10 Dicembre 2011, a tenere una ulteriore lectio magistralis agli Arbitri pisani è stata la massima Autorità Spirituale cittadina: S.E. Mons. Giovanni Paolo Benotto, Arcivescovo di Pisa.
Lo storico evento si è concretizzato lunedì 8 Maggio, grazie alla spiccata sensibilità pastorale dell’Arcivescovo di Pisa che ha saputo trovare, tra i molteplici impegni connessi al suo delicato ruolo, uno spazio anche per gli Arbitri pisani di calcio. D’altronde è ben nota nella nostra Città la sua capacità di sapersi confrontare soprattutto con gli studenti, con i giovani che ama spesso incontrare in occasione delle sue innumerevoli visite pastorali.
Chi non aveva avuto la fortuna di ascoltarlo durante la precedente riunione del 2011 è rimasto impressionato, quasi sbalordito, dell’ars oratoria dell’Arcivescovo che ha avuto il merito, non certo trascurabile, di saper attirare l’attenzione dei presenti con argomentazioni di tale spessore per gli Arbitri da dare l’impressione di conoscere bene e a fondo le varie problematiche del mondo arbitrale.
Molteplici e sempre di viva attualità i temi toccati dall’Arcivescovo nel suo appassionato intervento: lo Sport e la Cultura; l’adolescenza e le sue paure; la frammentazione della società; la differenza tra “individuo” e “persona”; “la difficoltà a far sì che l’io si confronti con il tu e che l’io e il tu diventino un noi. Questa difficoltà si vive in famiglia, nella scuola, nella politica, nella Chiesa, nello Sport, nel lavoro”; il bisogno della “relazione” (non è bello vivere nell’individualismo).
“In questo “deserto” diventano sempre più acuti alcuni bisogni che si identificano con la ricerca di uno stile che abbia riferimenti certi e valori autentici: rispetto reciproco, correttezza nelle relazioni, verità, amicizia, condivisione. Senso del sacrificio e “regola di vita”.
“In questa prospettiva, l’Arbitro è un punto di riferimento fondamentale non solo per lo svolgimento corretto del gioco, ma anche per l’apprendimento di una regola di vita”. Gli occorrono sicuramente la responsabilità educativa per una maturità integrale; la professionalità per l’arbitraggio; la conoscenza per quanto possibile delle dinamiche di relazione interpersonale e di gruppo; la capacità di gestire la fragilità sempre più pronunciata sia nei ragazzi/giovani che negli adulti”. “Quale spirito dovrebbe animare l’impegno di un Arbitro?”, conclude l’Arcivescovo. “La passione per lo Sport, la consapevolezza di ciò che è un gioco. Non si tratta mai solo del buon arbitraggio di una partita, ma dell’equilibrio della vita delle persone”.
Una serata indimenticabile per tutti gli Arbitri pisani, giovani e meno giovani, che hanno ascoltato in “religioso silenzio” questa “lezione di vita” impartita dall’Arcivescovo di Pisa, Mons. Giovanni Paolo Benotto.